Don!...Din!..
.Don!!!
Oggi è Natale…
per l'aere si espande un suono,
triste, di campane.
Non si odono le chiassose grida,
né i canti,
non v'è più quell' allegria
completa,
ma solamente un pianto s'ode...
un pianto che fa piangere.
“Sposo diletto e caro perché
chiudesti gli occhi?!
perché fredde sono le tue labbra
che avida baciai
per riscaldarle un poco...
per infonderti metà della mia
vita?
Freddo e sbiancato il tuo corpo
giace fra mesti sguardi amici.
Ecco tua madre! ...dal duolo è
già svenuta.
Sposo...mio perduto bene!
Dieci anni soli son passati
da che dicemmo "Si"
e ti sei già stancato di stare
insieme a me.
Svegliati... caro!
troppo lungo il tuo sonno,
e molte grida per poter dormire.
O che tu sia...Nooo!!!
perchè mi abbandonasti?
eternamente il pianto le mie gote
bagnerà.
Spegniti, sole!
ormai non servi più.
Non ridere anche tu di mia
sventura.
I bambini, ancora ignari,
godono le gioie del Natale
e tu, sposo mio caro,
il posto hai già lasciato
al Cristo ch'è disceso.
Annunciano le campane
che all'eterna dimora te ne vai.
I tuoi amici
per salutarti son venuti,
altri per portarti via.
Nooo!!! Peppino aspetta!
I bambini devi ancor vedere.
Eccoli. . sono arrivati.
Amor non te n'andare!"
Come albero che dal vento
vede una sua foglia via portare
e con forza trattenere
quelle che restano ancora
tal la straziata donna
stringe a sé i suoi figli.
E mentre che già
il corteo si allontanava
ancora il suo pianto seguitava...
"Sposo,tu mi lasci in abbandono,
anche se breve il viaggio
per te non c’è ritorno.
Misera! Di te priva,
che valgono i miei giorni?
Dimmi che dormi in santa pace.
Dimmi che vedi,che senti il mio
pianto.
Dimmi che preghi...
prega Peppino!prega
per questi nostri figli
perché saranno grandi
e il tuo nome in alto
per sempre leveranno."
Or come uccelli al triste nido
torneranno
e alla madre mesta, con infantili
, giuochi,
il cuor faranno ridere pian
piano.
Pino La
Serra
-Capistrano, 25 dicembre 1967-
Passato e
Presente
Giocare coi
ricordi
a cosa serve?
Fingere la
gioia assurda
se poi c’è la
miseria
dentro
l’anima
Non
basteranno i giorni
che ho da
vivere
per
ricomporre i pezzi del passato
che
all’improvviso tu hai frantumato
E mi chiedo
...
come sei
entrata?
nella cerchia
dei miei pensieri
tu che non
vieni dal mare
della mia
giovinezza
non hai occhi
azzurri
né i capelli
del biondo fantasma
Ma come hai
fatto?
a tacere
l’eco del mio passato
e camminare
in silenzio
sui non più
verdi sentieri dei miei anni
Chi ti ha
mandato?
per ridarmi
la luce che si spense
in quel di
luglio del settantaquattro
per scaldare
i miei affetti
macerati
nell’attesa di un ritorno
per regalarmi
emozioni
ormai
disconosciute
e riempirmi
le tasche di dolcezze
ormai
dissaporate
E come potrei
piegarmi al tuo desìo?
se tu
appartieni ad un’altra primavera
se non può
esserci spazio per me
nei tuoi
pensieri
Non bastano i
tuoi begli occhi
a farmi
dimenticare
né il
luminoso sorriso
a rischiarare
gli orizzonti
nebulosi
della vita
A me serve
ben altro
un po’
d’amore se c’è …
null’altro,e
tu sai perché.
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La
parola non basta
La parola
non basta
per ringraziare chi
con un atto d’amore
ha concepito la vita.
La parola non basta
per dire …
ti amo,ti cerco,ti voglio
ti odio,ti lascio,ti detesto
ti ascolto,ti parlo,
confrontiamoci
La parola non basta
se rivolta…
…Dio
perdona
benedici
salvaci da ogni male
…Governo
donaci
il pane quotidiano
la fiducia nel domani
la serenità del vivere
…Mafia
non turbarci
non ci opprimere
non ammazzarci
La parola non basta
se non si ha il coraggio
di coinvolgersi
nelle realtà quotidiane
dei poveri cristi
ai quali la fede
ritempra la speme
di un giorno migliore
Ecco perché non posso
io non voglio
andare via…
da questo mondo
oppresso e vessato
dall’ingordigia umana
da questo giardino d’infanzia
a cui è stato
mutilato il sorriso
violata l’innocenza
da questo prato di giovinezza
che sempre e solo a torto
viene illusa,vilipesa
offesa,oltraggiata
stuprata e violentata
da questa valle di poeti
che dovrebbero urlare
i loro sentimenti
contro gli acculturati dei poteri
che espongono la “loro cultura”
sotto le luci condizionanti
delle ribalte televisive
Per questo
ti prego,fratello
resta con me …
non andare via
da questa realtà
che ci accomuna
nell’univoca verità
contro la menzogna
… altrimenti
chi salverà
l’umano sapere
l’essenza della vita
il mistero dell’esistenza
se adesso andiamo via
senza fede senza meta
senza amore senza innocenza
senza la speranza del ritorno
anche Dio,alla fine,
avrà bisogno di noi
per salvare ciò
che della Creazione
è l’irripetibile gesto d’amore.
Pino La Serra
-Vibo Valentia-31 Dicembre 2010-
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